Di Paolo Trentini
Quanti di voi da giovani hanno detto “In questa città non c’è nulla da fare?”. Tanti. Spesso lo si dice anche da adulti. Ahmed e Najib hanno poco più di 20 anni, abitano a Pergine e come molti loro coetanei, nella loro città non trovano nulla da fare, ma non per questo si scoraggiano e si lasciano andare alla noia. Per gioco aprono una pagina Instagram dove con meme e foto canzonano il centro valsuganotto per la poca attrattività. Il successo ottenuto in breve tempo li spinge a mettersi in prima linea, passare all’azione e darsi da fare per rendere Pergine un po’ più misura di giovane.
«Io e Najib abbiamo aperto la pagina “Pergine Town” nel 2019. Non avevamo una formazione specifica in comunicazione o in social media management ma ci divertiva il fatto di poter raccontare in maniera leggera la vita qua o l’assenza di vita in città. L’abbiamo animata con meme e video divertenti dedicati ai ragazzi della città e ai comportamenti dei ragazzi nei luoghi di ritrovo come bar, il campetto da calcio, il parco, la stazione dei treni e così via.
Successivamente, visto il successo dei reel e le richieste dei followers, abbiamo iniziato a mobilitarci di persona per organizzare degli eventi, per fare qualcosa di nuovo.
A Pergine non c’è mai nulla di interessante per noi giovani. Nel gennaio del 2020 abbiamo organizzato il primo evento come Pergine Town in collaborazione con il centro giovani #Kairos. Si intitolava “P-Town freestyle battle”, una serata musicale a tema freestyle, un format molto in voga negli States. Si fa partire una base musicale e i cantanti o chi vuole si sfidano sul palco a colpi di rime e di rap. I giudici erano Lord Krono, Nastykush e Sani Jackson, artisti di Trento e Pergine, al tempo, abbastanza conosciuti nella zona perché due di loro (Na-stykush e Sani Jackson) facevano parte della SinCensura, un gruppo di cantanti di Pergine.
La sfida è andata molto bene, hanno partecipato molti artisti e aspiranti artisti locali.
In seguito a quello siamo stati contattati da Pergine Spettacolo Aperto, l’associazione che annualmente organizza “Pergine Festival” nel mese di luglio, con il quale abbiamo iniziato a lavorare per un evento che ha visto la luce nel 2022.
Nel frattempo, però, la pagina piaceva ed è piaciuto anche il nostro evento. Il successo è stato tale che le richieste di un bis sono proseguite anche durante lockdown e così abbiamo organizzato due contest
Per il primo, sempre a tema freestyle, abbiamo chiesto ai partecipanti di mandarci video di un minuto, che poi è la durata massima di una story su Instagram. Hanno partecipato 6 ragazzi provenienti da tutta la provincia. Per ogni sfida abbiamo ricevuto dai 400 ai 600 voti.
Il secondo contesti è stato invece “Stay home, stay creative”, una sfida uno contro uno a tema artistico nella quale i partecipanti ci mandavano i loro disegni che noi regolarmente pubblicavamo nelle nostre storie. Anche in questo caso il voto era esclusivamente on line. Anche in questo caso abbiamo ottenuto un ottimo riscontro con oltre 300 votazioni di media. Alla vincitrice abbiamo regalato una maglietta con stampato il disegno che ha vinto la finale. Tra un meme e un reel la pagina ha preso sempre più corpo e anche il nostro entusiasmo nell’organizzare eventi e attività.
Nel 2021 abbiamo voluto migliorare le nostre conoscenze e abbiamo partecipato al progetto “Peaunts”, promosso dal piano giovani locale, col quale abbiamo imparato come scrivere un progetto per i vari bandi.
Concluso quello, con le conoscenze ottenute, lo scorso anno abbiamo proposto il progetto “Pergine Town Talk: voce tutt*”. Abbiamo intervistato una decina di ragazzi e ragazze che come noi sono attivi ma magari in campi diversi come nello sport, nella musica, nell’arte e altre discipline. Uno spazio per esprimersi, raccontarsi e raccontare le pro-prie esperienze, per far vedere ai giovani che essendo attivi qualcosa di bello si può fare.
Non abbiamo limitato il campo a Pergine, ci siamo spostati anche fuori regione per vedere se il nostro modo di vedere e vivere la città era proprio di altri ragazzi. Abbiamo intervistato due ragazze di Verona e un giovane di Milano e abbiamo concluso il tutto con un evento finale a inizio luglio, in collaborazione con Pergine Festival. Una serata del tutto dedicata ai giovani, iniziata con un live talk assieme a influencer e creators emergenti che si sono resi disponibili a raccontarsi e a rispondere alle nostre domande sulle tematiche più svariate e conclusa con un live nel quale si sono esibiti i giovani musicisti emergenti del Trentino.
Ognuno saliva sul palco e cantava uno o due brani. Li abbiamo selezionati noi di Pergine Town perché li conosciamo personalmente tutti o quasi. Il più famoso è Ranabis, poi Binna, ma anche High Jesus.
A contorno di tutto abbiamo svolto un incontro con i ragazzini adolescenti assieme al progetto di educativa di strada. Delle piccole interviste con cui abbiamo effettuato delle domande incentrate su Pergine, su cosa piaceva loro e cosa invece non piaceva. Vi potrà stupire ma la realtà è che i giovani sono molto più attivi di quanto possa sembrare o di quanto la narrazione degli adulti possa indurre a pensare. Sono attivi magari in campi meno conosciuti come i social, come influencer, il problema è che non hanno modo di emergere, di farsi notare per avere quella spinta in più che possa trasformare la loro passione in lavoro.
Tutto questo non sarebbe mai avvenuto e il nostro strike non sarebbe successo senza il centro #Kairos Giovani e Pergine Spettacolo Aperto che hanno creduto in noi e ci hanno concesso gli spazi per gli eventi nel corso di una manifestazione storica e riconosciuta a livello internazionale. Dobbiamo ringraziare anche Alice Avallone e Cristina Cassese dalle quali abbiamo imparato molto e non solo a come fare le interviste, ma anche in che modo porre domande e a gestire social e fare delle promozioni online.
Il nostro strike prosegue. Continuiamo a portare avanti le interviste, per raccogliere sempre più testimonianze, e stiamo esplorando altri spazi come YouTube e altri format di intrattenimento come i quiz e cercare di dare sempre più spazio a ragazzi determinati a emergere. L’idea finale è quella di trasformare questa attività nel nostro lavoro. Sappiamo che non è facile e che ci saranno momenti difficili come lo è stato il periodo di chiusura durante la pandemia da Covid-19.
Sia io sia Najib pratichiamo sport a livello agonistico e rimanere in casa senza quelli che erano i punti di riferimento giornaliero come l’aula scolastica e la sede degli allenamenti non è stato facile e ci siamo resi conto che pur avendo a disposizione congegni e tecnologie comunicavamo meno di quanto facevamo prima.
Se si ha un’idea o un bisogno vale la pena di continuare, insistere, perseverare. Perché col tempo quell’idea anche se all’inizio non pare buona può modificarsi e rivelarsi molto migliore di quanto la si sia considerata inizialmente. Ce l’abbiamo fatta noi con una pagina Instagram, ce la potete fare anche voi».